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Il servosterzo
Con lo sviluppo della tecnologia in ambito automobilistico, i dispositivi di assistenza alla guida sono diventati sempre più diffusi, sia per i modelli alto di gamma sia, più di recente, per le berline di fascia media e le utilitarie. È il caso, tra gli altri, del servosterzo, un dispositivo ormai presente nell’equipaggiamento della stragrande maggioranza delle auto di più moderna generazione. Vediamo di seguito di cosa si tratta, come funzionano quello elettrico e quello meccanico e quanto costa, eventualmente, sostituirlo.
In linea di massima, il servosterzo è dispositivo (idromeccanico oppure elettrico) che ha il compito di facilitare le sterzate, rendendo il volante più ‘leggero’. In altre parole, grazie al servosterzo, il guidatore deve applicare una forza minore per poter governare gli organi di sterzo.
L’introduzione di questo genere di dispositivo di supporto alla guida (spesso indicato anche come servocomando dello sterzo) è legato ai recenti sviluppi della produzione automobilistica: le vetture, infatti, sono costantemente ‘cresciute’, in termini di dimensioni, massa e diametro delle ruote. L’aumento di questi parametri comporterebbe l’applicazione di una forza maggiore sul volante: per questo il servosterzo si è diffuso sempre più rapidamente, in particolare a partire dagli anni Ottanta, attraversando i vari segmenti del mercato.